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A TU PER DUM. LE INTERVISTE DI BIANCA... CON ANDREA COTA

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"Il Dum Dum non è un luogo, e neanche un locale, è il mio stato d'animo preferito."
Questo il pensiero di Andrea Cota, fondatore dei Veeblefetzer e musicista a tutto tondo tra i più amati dal popolo del Dum Dum, che abbiamo scelto per la nuova rubrica di interviste scansonate "A tu per Dum".

Conosciamolo meglio.

Ciao Andrea. Ci racconti quando è iniziata la tua grande passione per la musica?

Ero piccolino, guardavo fuori dal finestrino mentre in macchina ascoltavamo una musicassetta di mio fratello grande. Le più belle canzoni di Bob Marley. Mentre si mischiava in me la musica italiana come il mitico Paolo Conte, con le lezioni di pianoforte classico, sono entrati nella mia vita i Nirvana e la forza propulsiva del punk. Da quel momento tutto è esploso, per il meglio, e ho gettato le basi dei miei ascolti super eclettici. Da quel momento non ho mai smesso di scoprire e stupirmi.

Come è nato progetto “Veeblfetzer”? A proposito, ma cosa c’è dietro questa parola incomprensibile?

È nato con le canzoni nel cassetto raccolte durante diversi viaggi. È continuato con la voglia di unire sonorità street band con le chitarre elettriche. Oggi siamo arrivati a mescolare il tutto con dub, hip hop e un pizzico di elettronica.
Veeblfetzer è una parola che mi ha stregato. Un vecchio termine yiddish che si usa per qualsiasi marchingegno misterioso e un po’ magico di cui non si capisce fino in fondo il funzionamento. Per me la musica, il suonare in una band, è qualcosa di simile.


Al primo ascolto, si evidenziano numerose influenze. Ma a me dalle prime note viene in mente il punk. Dico bene?

Sul palco senza dubbio, ma anche nel primo disco c’è tanto riferimento a quella scena del punk che si è fusa con il dub, il reggae e la world music. Prima tra tutti The Clash.

Parlaci un po’ del nuovo disco More. A proposito, al Dum Dum va fortissimo.

Ne sono assai contento. Ha avuto un processo di diversi mesi, quasi due anni. Sono una manciata di canzoni scritte o in viaggio durante i nostri tour o di notte a Roma. Nel disco collaboriamo anche con il cantautore romano Lucio Leoni, grande amico per cui nutriamo una sincera stima. Come sonorità volevamo spingere in avanti la produzione musicale per avvicinarla ai nostri gusti musicali attuali intrisi di dub, elettronica e hip hop, continuando la nostra opera di mescolanza tra i generi e i suoni. Inoltre durante la realizzazione del disco ci hanno chiesto di collaborare per la colonna sonora del film “La profezia dell’armadillo”, tratto dal fumetto di Zerocalcare. E’ stata un’esperienza indimenticabile presentare la pellicola e suonare alla Mostra del Cinema di Venezia.

Tre brani musicali che hanno fatto di te un musicista libero.

Chissà quanto siamo liberi. La libertà è uno dei concetti più controversi e sfuggevoli che esistano. Mi piace pensare che non sia un’entità singola, ma sia fatta di connessioni. La libertà è una qualità dei legami. In quest’ottica è l’unione tra musiche apparentemente lontane che mi fa sentire libero. Farò tre nomi che mi passano per la testa oggi, per puro spirito esemplificativo, ma assolutamente senza pretese di esaustività: Will And The People – Trustworthy Rock; Riccardo Sinigallia – Malamore; Matias Aguayo – El Sucu Tucu.

A proposito di libertà, come vedi, al momento, il panorama musicale italiano?

Lo trovo abbastanza vivo. Ce n’è per tutti i gusti. La democratizzazione degli strumenti di produzione e la facile diffusione online hanno fatto sì che tanti progetti musicali possano essere a portata di mano.
Se posso permettermi una critica, però, trovo tanto interesse per il recupero di vecchi stilemi, vecchie glorie del passato, che anch’io adoro, ma vorrei rivedere frantumate e rimontate in qualcosa di nuovo, di post-moderno, invece che ritrovarmele proposte in modo manierista da giovanissimi musicisti. Parlo sia di canzoni pop che di generi più di nicchia. Dai gente, spingiamoci oltre il già seminato e già raccolto!


Ultima domanda. Tre brani che non dovrebbero mancare nella playlist del Dum Dum. Specifico che si tratta della playlist 2019 :)

Colombiafrica & Louis Towers - Mama Africa (Umoja Remix - Long Guitar Version)
Cacao Mental – El loro y la Lora
Polo & Pan - Kirghiz


Grazie!

A te e a tutta la Repubblica del Dum Dum!

 

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