What's happiness | "La felicità è uno stato mentale", Luna Carpinelli
Write a comment“Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; ma, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità.”
- Jean-Jacques Rousseau -
Se chiedessi a chiunque cosa è la felicità, avrei dinanzi a me fronti corrugate che provano a cimentarsi nel dare una risposta. Nella mente le idee scorrono, le immagini si susseguono, ma probabilmente non otterrei risposte precise e concordanti.
La verità è che definire cosa sia la felicità è per chiunque un’impresa assai ardua: per qualcuno la felicità è uno stato emotivo, una condizione soggettiva piacevolmente positiva; per altri è uno stato esistenziale, che dà una sensazione di appagamento; per altri ancora è l’assenza di preoccupazioni e turbamenti.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si condivide un concetto erroneo: situare la felicità al di fuori di noi.
Tutto intorno a noi ci spinge a cercare la felicità all’esterno. Se compriamo quella nuova auto, saremo felici. Se abbiamo un partner e ci sposiamo, lo saremo ancora di più.
Nella società di oggi, raggiungere la felicità è diventato un obiettivo prezioso e ci viene spesso presentata come una dimensione che si trova in cima a una montagna, raggiungibile solo percorrendo cammini pericolosi, ripidi e tortuosi. Ma, nonostante gli sforzi che mettiamo in atto, riesce sempre a sfuggirci.
Forse si parla di gioia e non di felicità.
La felicità è uno stato mentale, un’emozione positiva, qualcosa che se c’è, resta, senza svanire come le bolle dello champagne. Un’eco che sopravvive alle altre emozioni e che, qualunque cosa accada, riscalda e rincuora. Probabilmente, è quella capacità di unire armonicamente i vari elementi della propria vita, mentre si impara a stare bene.
Se la felicità è, dunque, uno stato mentale, allora i nostri pensieri sono i principali attori. Un cast che, motivato dalle emozioni o dagli eventi, non sempre interpreta una sceneggiatura favorevole ai nostri interessi. Provate ad individuare il gran numero di pensieri negativi come lamentele, giudizi, rimpianti, autocritiche che rivolgete a voi stessi in un giorno;
esserne consapevoli vi svelerà molte cose su di voi regalandovi il piacere di scoprire (o riscoprire) una parte di voi stessi che avevate dimenticato di avere e di cui, forse, non vi siete mai occupati.
Le abitudini di pensiero non devono durare per sempre e noi abbiamo la possibilità di scegliere il nostro modo di pensare.
Come sottolineato da Matthieu Ricard, l’uomo più felice del mondo:
“La felicità è anche un modo di interpretare il mondo, perché anche se può essere difficile cambiarlo, è sempre possibile cambiare il modo in cui lo vediamo”.
Se non diamo valore alla felicità come pensiamo di ottenerla?
Il pensiero, dunque, non è “non devo, non voglio essere triste“, ma “mi piacerebbe essere felice“!
Oggi più che mai è necessario scegliere abitudini felici per realizzare il senso della nostra vita. Ognuno di noi oggi ha un potere enorme, come quello che è in un piccolo seme, dal quale può germogliare una pianta, che diventerà nel tempo una potente quercia. Il potere dei nostri pensieri germoglierà nelle nostre azioni.
Scegliere pensieri felici, creerà azioni felici che daranno vita ad abitudini positive: una dose costante e quotidiana di azioni di generosità e gratitudine, di condivisione e perdono verso sé stessi e gli altri, contribuiranno al benessere del mondo.
Concludo questa breve riflessione utilizzando la metafora del ventaglio riconosciuto nella simbologia giapponese come strumento emotivo: che la felicità e avvenimenti colmi di profonda gioia possano allargarsi fino a diventare sempre più grandi...proprio come l'estesa apertura di un ventaglio!
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Luna Carpinelli, Ph.D
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Criminologist, Expert in psycho-diagnosis
Founding Member of LAIC
http://www.associazionelaic.it/
Research Fellow @ Department of Medicine, Surgery and Dentistry
"Scuola Medica Salernitana" - University of Salerno
https://rubrica.unisa.it/persone?matricola=026097
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