CIRCUS
Write a comment“Elios, va’ a tramontare! E tu, Eos, più stelle, più stelle!
Selene, sei sempre in ritardo, fa’ presto col costume, attenta alle paillettes!
Si va in scena!”.
Sotto il telone del cielo, dietro le quinte, l’Estate si agita, indossa un vestito giallo, e scarpe comode. Distende la schiena e le braccia fino alla fine del giorno, e attende gli applausi.
Dopo aver solcato le lunghe acque dell’inverno, il Circo, quest’anno, arriva dal mare.
Eccolo!
Mr. Forza, lo vedi con la fronte imperlata di sudore, sollevare il volume della musica con i muscoli delle onde. I giocolieri lanciano le loro bottiglie piene di liquidi colorati, non cadono, mai; le tiene su in aria l’energia della felicità. Il Fachiro cammina scalzo sui vetri dolci del sale, l’Uomo dei Coltelli affetta angurie e pesche, Il Domatore si aggiusta le bretelle, e doma i suoi leoni con menta e rhum.
Il Mangiatore di Fuoco soffia su fiaccole e lanterne, fiammeggianti di desideri, e tra il pubblico di contorsionisti ed equilibriste c’è chi passa col carrellino delle caramelle. Guance e nasi rossi, la tristezza si scioglie ballando, insieme al cerone, e non c’è trucco e non c’è inganno nei sorrisi dei Clown.
I preferiti dall’Estate sono sempre i Trapezisti, che conoscono la disciplina dell’amore: si gettano tra le braccia l’uno dell’altra, e si afferrano per i polsi, e anche se litigano ogni volta, prima di esibirsi, non si lasciano mai le mani, e vivono col cuore in gola.
Chiudono lo spettacolo, i Funamboli, che camminano lungo il filo dell’alba, in equilibrio tra l’ultima birra e il primo caffè.
A noi del Dum Dum piace il Circo, metafora di stupore semplice, di occhi da bambini; di persone mai stanche del viaggio verso la felicità.
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