40 anni senza Lennon, cantando Imagine. Insieme.
Write a commentImagine per me è una preghiera, io non professo alcuna religione, ma per questa canzone ho un profondo senso di devozione.
È un inno antireligioso, antinazionalista, anticapitalista, che mi emoziona ogni volta che lo ascolto.
Racchiuso in una “glasse di miele” come disse lo stesso John Lennon, viene cantato da tutti ovunque, come un motivetto familiare e innocuo , mentre il suo testo è rivoluzionario, distrugge ogni dogma su cui si fonda la nostra società.
Credo che in questo sta tutta la sua potenza, perché ripetendolo all’infinito di generazione in generazione, di bocca in bocca, da fratello a sorella, dall'Antartide all'Africa, quelle parole diventeranno vere, diventeranno storia, perché il destino umano è in quel “share all the world” e non ci sono alternative, come in questo anno orribile della pandemia, abbiamo compreso: un virus non ha confini geografici, ed è da pazzi continuare a ragionare nei termini dello scontro tra popoli e culture. Perché al di là della fede, della cultura politica, della condizione economica, non si può negare la nostra identità.
Siamo fatti di carne e sogni. Ovunque.
Che urlino, che facciano le guerre, che ci raccontino che l’uomo è un lupo per l’altro uomo, ma il mondo andrà verso l’abolizione dei confini geografici e mentali.
Lennon aveva la forza di un profeta, suo malgrado, forse per questo fu ucciso.
Io non ho religione, lo ripeto, ma credo nella potenza delle parole, nella visione, nell’Utopia narrata da Lennon. Non me ne vergogno di fronte ai fanatici del realismo.
La risposta sarà sempre : “You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one. I hope someday you'll join us. And the world will live as one.“
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