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DE LIBERTATE

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Che cos’è questa lbertà di cui tanto si parla? Ne parla la ragazzina tatuata, con il piercing all’ombelico, il giovanotto con la cresta  e i jeans a braca, il cocainomane, tutto griffato, che si lancia a duecento chilometri all’ora su una stradina di campagna; la libertà è in bocca tutti, masticata come un chewingum.

Ma che cos’è questa libertà? Libertà di fare quello che ci va, senza alcuna esitazione, senza ragionare, senza pensare. La grande illusione dei nostri tempi: Sono libero, e non me ne frega di niente e di nessuno!  Ma non è questa la libertà   non è questa la libertà della comune umana, non è questa la libertà per cui   eroi e  filosofi  spesero la loro vita. Nessuno è libero, lo diceva già Sartre prima e meglio di me, la libertà è una strada ardua, un percorso difficile, estenuante, tanto che a volte è meglio buttare la spugna, arrendersi, rifugiarsi in uno dei tanti ruoli che la nostra società offre a basso prezzo, l’eterno ragazzo, il ribelle, la signora annoiata, l’opinionista, perché la vera libertà fa paura, come l’abisso dell’oceano in una notte di tempesta. La vera libertà esige coraggio da marinai, tempra d’acciaio, uno spirito assetato di domande, in cerca come il viandante . Nessuno è libero, liberi si diventa, con grande fatica e inevitabili cadute in trappole che ci imprigionano in lunghi inverni dello spirito. Sarà per questo che io amo i vecchi, anzi alcuni di loro, che hanno vissuto per essere liberi, nei loro volto leggo un destino, di pianto e di risa, di fatica e festa, e tra le rughe e l’affanno un’identità certa e scolpita, come un’opera d’arte.  Libertà è scegliere di diventare un essere umano, nessuno nasce con questo titolo  d’onore, nessuna legge può imporci di essere liberi, se non siamo disposti ad un’evoluzione costante nella nostra vita, che ci porta sulle strade della conoscenza e della bellezza.  Ognuno riveste un ruolo, la nostra epoca  pone in essere un’equazione perfetta tra lavoro e identità, tra successo personale e felicità. Credo che questa sia la più grande mistificazione della storia. Se il tuo lavoro è cool,sei una persona,degna di essere definita tale, se il tuo lavoro non risponde alle tue ambizioni, sei un fallito, o meglio un looser, uno che non ce l’ha fatta e non potrai mai essere libero e felice. Non è cosi , almeno non per quelli che hanno fatto il classico, l’identità umana è un caleidoscopio, un multiforme congegno e non può trovare il suo spazio nel lavoro. La libertà ha bisogno di tutto il mondo e di tutte le genti per essere tale. E’libero chi si confronta con gli altri a viso aperto,attribuendo all’esperienza il compito di definire i contorni incerti della personalità. E’ libero chi non teme di perdere le certezze del quotidiano e sfida sempre e solo se stesso, per giungere ad un rapporto con l’altro più vero. Mi piace quando mi perdo in un altro essere umano, credo che sia il viaggio più avventuroso che si possa vivere,gli incontri con persone umili e vere hanno modificato la mia piccola vita per sempre, rendendomi migliore e più forte, insegnandomi il rispetto per la diversità,in ogni sua forma. La libertà, nella sua essenza, include come corollario il rispetto. La nostra lingua è antica, e le parole hanno una storia, non nascono a caso e non sono solo aria in bocca. Rispetto deriva dal verbo latino respicere che vuol dire, guardare, per tanto rispettare una persona significa imparare a guardare un altro essere umano, con occhi attenti, con il cuore ben disposto all’avventura di un incontro. La nostra libertà è uguale a quella di ogni altro essere vivente, per questo occorre esercitarsi nella difficile arte del rispetto, che consente a chi si avvicina a noi di non temere lo sguardo superficiale del pregiudizio, che semplifica ogni cosa, anche la complessità di un essere umano in una parola . Certo che a ragionare della vita in questa maniera, si corre il rischio di delusioni cocenti, ma la felicità è innamorata del dolore, incatenata alla sofferenza,  e non c’è altra strada, le altre, quelle low cost, sono precluse a chi  intende essere libero. Dunque, la libertà presuppone un rapporto con gli altri vero, sincero e profondo. La libertà non è solitaria,ma contiene la voce dell’altro. Ecco perché non è libero chi fa quel che vuole, quel che gli pare, ma è libero chi ha la  profonda consapevolezza delle sue scelte, che include nel suo piccolo io tutto il mondo, fino  a mescolarsi, confondersi, pur rimanendo integro.  Il rovescio della lucente medaglia , sulla strada che porta alla consapevolezza della propria essenza, è la solitudine. Libertà cammina fianco a fianco con la solitudine, sono amiche per la pelle. Notti  infinite alla ricerca di una ragione della nostra presenza , a sfogliare libri di poesie per non mollare, ma alla fine della notte senza stelle, l’alba del giorno  illumina un sorriso e  bisogna darsi da fare, mettersi al lavoro, per organizzare   una grande festa, per ricordare a tutti che la vita è meraviglia, incanto , speranza  irriducibile, gioia inattesa, cuore che batte, selvaggio..dum..dum…dum …dum

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